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Chiesa Parrocchiale dei Santi Giacomo e Filippo Apostoli

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via Crocifisso, 15 – 24050 Covo (BG)

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Nella parrocchiale di Covo l’altare fu posizionato originariamente dal lato del Vangelo (nella chiesa dal XVIII al XX secolo). Viene citato come di San Lazzaro o delle reliquie e, in alcuni casi, forse per errore, come di San Lazzaro e Santa Maria Maddalena. Vi viene custodita una teca in argento e cristallo contenente il teschio di San Lazzaro e altre reliquie minori. La parte in marmo reca la data 1733 ed è di recupero, forse dal precedente altare. Per l’attuale in marmo venne siglato un contratto nel 1786, mentre per quello in stucco, un accordo del 1804. Con la rotazione di 180° dell’asse della chiesa – che risale alla prima metà del XX secolo – venne a trovarsi, invece che dal lato del Vangelo da quello dell’Epistola,ossia a est, sulla destra entrando.

Le reliquie di San Lazzaro
Le reliquie di Covo furono autenticate nel 1721 e, per la ricostruzione della chiesa, il 25 aprile 1785 furono collocate nella chiesa dei Disciplini e poi riportate al termine dei lavori, forse nel 1789 o 1791. Le reliquie, nel tempo, oltre il passaggio dalla Francia e Senigallia e da qui in Bergamasca, subirono vari spostamenti.
La presenza della reliquia del cranio di San Lazzaro, mancante della mandibola, è attestata a Covo dal 1520. Lo Spini, scrivendo nel 1569, riprendendo la cronaca di Baldassarre Zaili del 1444, parla solo di parte delle ossa di Maddalena e di Lazzaro. Nel 1599 Monsignor Cesare Speciano, vescovo di Cremona, in visita pastorale a Covo, disse che, quando era nunzio apostolico presso Rodolfo II Imperatore, aveva visto in Germania il capo di San Lazzaro vescovo di Marsiglia ivi venerato. Identificò quindi il cranio di Covo come quello di San Massimino vescovo Aquense, cioè di Aix-en-Provence, anche perché con le reliquie vi era una scritta “abbastanza antica” che parlava di San Massimino vescovo di Marsiglia prima chiamato Lazzaro (Reliquiae plures s.ti Maximini Episcopi de Marsilia de Provincia, qui ante vocabatur Lazarus frater Mariae Magdalenae risuscitatus a D.no Iesu.) In alcuni casi si parla genericamente di reliquie di San Lazzaro o di cranio del Santo. Stranamente, nel 1711, si accenna anche a reliquie di San Lazzaro all’altare della Concezione di Romano, anche se in un riferimento generico alle reliquie dei Santi Lazzaro e Maria Maddalena. Nel 1919 viene descritto come una testa senza mascella inferiore, senza denti e senza altre ossa. La mancanza della mandibola non è quasi mai esplicitamente dichiarata, salvo che nel 1919, ma, nei dipinti del 1855 di Giacomo Giordani del momento della consegna (sia pur costruito ex post), la mandibola non è presente.

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