Cristoforo Benigno Crespi, il fondatore del villaggio operaio, è figlio d’arte. La sua famiglia, infatti, si occupa di cotone già da due generazioni quando lui intraprende la sua carriera imprenditoriale. Vista la diffusione del cognome Crespi a Busto Arsizio, la famiglia di Cristoforo Benigno assume il soprannome di tintori e, vicino al cognome appare sempre il patronimico della loro attività, diventando per tutti la famiglia dei Crespi Tengitt.
L’uomo è caparbio, volitivo, laborioso e non si dà mai per vinto. Nel lavoro, raggiunge il suo obiettivo di realizzare la sua impresa dopo un complesso percorso umano che attraversa anche delusioni e fallimenti. Fonda il villaggio operaio di Crespi d’Adda quando ha già quarantaquattro anni nel 1878.
Sposa Pia Travelli che gli darà cinque figli. Il primogenito Silvio Benigno sarà colui che, prese le redini del cotonificio Benigno Crespi, completerà il progetto del padre, realizzando una fabbrica completamente verticale e integrata e il villaggio operaio nella fisionomia che è possibile ammirare ancora oggi.
Dopo una carriera studentesca, imprenditoriale – affiancando il padre nel 1889 – e anche politica, Silvio Benigno vivrà una lenta ma inesorabile decadenza che lo porterà dal rappresentare altissime cariche istituzionali (A.C.I., Banca Commerciale Italiana) al completo oblio e al triste epilogo della sua esistenza.