
La famiglia Vitalba ha origini molto antiche: presente nella città di Bergamo fin dal XIII secolo con il capostipite Lanfrancus della Vitalba, ha attraversato molti secoli con una lunga e articolata discendenza fino al 1880, quando l’ultima discendente Maria Candida Vitalba Barca morì, lasciando i suoi beni alla nipote Clarina, moglie del conte milanese Agostino Lurani Cernuschi, i cui nipoti sono gli attuali proprietari della Villa Vitalba Lurani Cernuschi ad Almenno San Salvatore.
La villa fu il luogo di villeggiatura della famiglia Vitalba fin dai primi del ‘700. Nel 1773 Paolo Defendo Vitalba, acquistò all’incanto il Convento di San Nicola e i terreni circostanti, venduti dalla Repubblica di Venezia, in seguito alla soppressione dell’attività monastica. La famiglia Vitalba, grazie alle vaste proprietà terriere e avvalendosi del lavoro dei contadini e dei mezzadri, contribuì durante tutto l’800 allo sviluppo agricolo e commerciale della zona dell’Antico Lemine, con la produzione agricola e vitivinicola e con l’allevamento del baco da seta, che continuò fino alla metà del ‘900. Il convento, adibito a edificio agricolo e ad abitazione dei mezzadri, divenne il fulcro di molte attività produttive che diedero impulso allo sviluppo del territorio. Alle famiglie Vitalba e Lurani Cernuschi, si deve inoltre la buona conservazione della Chiesa di Santa Maria della Consolazione, che, essendo di proprietà privata, fu preservata dalle espoliazioni del periodo napoleonico, pur rimanendo sempre aperta al pubblico come luogo di culto. Oggi è affidata alla Parrocchia di Almenno San Salvatore, che ne continua l’opera di cura e di restauro.